Articolo di ASPIC FVG, curato dalla Dott.ssa Rosanna Cavalieri
Quanto è difficile conoscere nuove persone?
L’uomo, pur essendo un essere sociale al 100%, non sempre riesce con facilità in questo processo importantissimo per il suo benessere che coinvolge tutto l’arco della vita, quindi da bambini nell’interazione madre-figlio, durante la crescita con la scoperta del gruppo di pari, ma anche nella vita adulta e nella terza età.
Secondo l’antropologia biologica, l’uomo, senza la capacità di socializzare, non sarebbe arrivato a mettere in atto una vera e propria evoluzione.
Da ciò si evince che abbiamo proprio bisogno di “essere con un altro, con gli altri” anche per poter mantenere un sano equilibrio emotivo.
Dalla comparsa dei media, come i giornali, le persone hanno scoperto che potevano sfruttare questi nuovi mezzi per incontrarsi e creare delle relazioni affettive: potevano rendere palese questo loro bisogno a un maggior numero di persone, facendo così aumentare le possibilità di un incontro. Ad esempio, forse qualcuno ricorderà gli annunci sui giornali: “Gentiluomo, 60enne, sano, distinto, single, cerca signora sincera, seria e onesta per passare bei momenti insieme.”
Oggi questo tipo di annunci è obsoleto. Viviamo con gli smartphone sempre in mano, siamo sempre connessi, abbiamo a disposizione un mondo intero e una vastissima platea di persone a portata di un click.
Internet ci ha fornito nuove opportunità e tra queste anche i siti specializzati negli incontri.
Il dating on line, altro non è che la pratica di utilizzare i siti web e le applicazioni di incontri con l’obiettivo di trovare dei partner a breve o a lungo termine.
Ma come funziona effettivamente?
Ci sono vari siti web che offrono questo servizio. Sostanzialmente ci si iscrive, si crea un accout e si inizia. Spesso, questi siti, si agganciano ai dati personali degli account Facebook, poi sta alla persona aggiungere foto e descrizioni di sé.
E così il gioco è fatto. Si inizia. Gli algoritmi cercheranno dei “match” cioè delle corrispondenze tra due profili e in seguito al match con una persona, si ottiene la possibilità di avviare una conversazione privata con quest’ultima.
Ok, bene, direte voi, però… Vi sono sorti dei “però”?
Beh, effettivamente, molti nutrono dei dubbi, o almeno, hanno qualche perplessità riguardo questi metodi per conoscere qualcuno.
Come qualsiasi elemento, anche questa modalità di interazione presenta un suo lato potremmo dire luminoso e, contemporaneamente, il suo opposto.
Proviamo a conoscerli un po’ meglio.
Durante questi ultimi due anni abbiamo vissuto esperienze molto forti: segregazione, paura del contatto e abbiamo mantenuto vive le nostre relazioni attraverso telecamere. Ma chi non aveva relazioni da mantenere? Ecco che, in casi come questi, la possibilità offerta dall’online ha fornito una forma di supporto.
Considerate che, uno studio “The strenght of absent ties: social integration via online dating” ha analizzato oltre venti anni di dati del settore e ha scoperto che un terzo delle relazioni di oggi nasce on line. Questo dato sale al 70% quando si restringe il campo alle coppie omosessuali. Non solo. Gli studiosi si sono accorti che le app di dating hanno contribuito ad aumentare le unioni tra persone di etnie e di ambienti sociali diversi. Come se, queste modalità di incontro permettessero una più rapida integrazione sociale.
Inoltre, al contrario di ciò che comunemente si crede, sembra che le unioni createsi tendono a essere solide.
Una di queste app ha appena introdotto il “More Gender”, una griglia con 29 generi e 9 orientamenti che permettono di identificarsi come meglio si desidera. Questo può portare a rompere le etichette binarie con cui ci identifichiamo o siamo costretti a farlo, e ad abbattere i pregiudizi: la Generazione X (giovani adulti dai 18 ai 25 anni) ha utilizzato il “More Gender” il 20% in più rispetto alla generazione precedente.
Certo, trovarsi davanti a uno schermo può rendere le persone più coraggiose ma anche più scorrette cioè libere dalle regole comuni. Molti utenti di queste app lamentano ad esempio il “sexting non consensuale” ossia la scambio di materiale erotico in forma fotografica o testuale senza il consenso dell’altro.
O ancora, l’attenzione posta alla componente visuale, tipicamente le fotografie che vengono postate, implica una maggiore velocità delle interazioni e può favorire i rapporti occasionali, anche se, la maggior parte delle persone dichiarano di usare l’app per trovare una relazione romantica piuttosto che occasionale.
Concludendo, conoscere qualcuno è sempre un piccolo rischio, ci fa uscire dal conosciuto per aprirci allo sconosciuto, sia che questa conoscenza derivi da un incontro vis a vis sia che avvenga on line.
Ciò che conta è mostrare ciò che si è e avere chiari i bisogni da soddisfare, insomma rimanere centrati.
Cercare di considerare che, qualsiasi situazione o evento, ha una possibile doppia lettura: positiva e negativa. Quindi, anche riguardo questa immensa possibilità di connessione dataci da Internet valutiamo attentamente questi due aspetti dicotomici.
Bibliografia
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Sumter, S., Vandenbosch, L., & Ligtenberg, L. (in press) “Love me Tinder:Untangling emerging adults’ motivations for using the dating application Tinder”. Telematics and Informatics. doi:10.1016/j.tele.2016.04.009”
Cacioppo, J., Cacioppo S., Gonzaga, G., Og-burn, E., & VanderWeele, T. “Marital satisfaction and break-ups di er across on-line and on-line meeting venues.” Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013. 110(25): 10135{10140}.