Da marzo del 2020 le nostre vite si sono affacciate a una nuova e amara realtà: quella della pandemia causata dal COVID-19 e delle relative norme di restrizione imposte ai cittadini di tutto il mondo al fine di ridurre i danni sanitari ed economici derivanti da tale virus. Queste restrizioni, dalla chiusura totale all’attuale passaggio alle zone regionali a colori, hanno portato a diversi effetti negativi riguardanti svariate aree: la salute e il benessere, la situazione lavorativa, la socialità, l’incertezza del futuro… Va fatto notare come ciascuno di questi punti è collegato anche alla salute mentale che spesso, nel nostro paese, si tende a mettere in secondo piano rispetto a quella fisica per motivi legati allo stigma nei confronti delle problematiche psicologiche. Argomento che però, ora più che mai, merita una posizione di rilievo. Da diversi studi, infatti (Brooks et al. 2020), è emerso come sia aumentata l’incidenza di problematiche come: il disturbo da stress post-traumatico, la confusione mentale e la rabbia, la depressione, l’ansia e lo stress patologici. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda la popolazione più giovane. Da considerare infine un altro aspetto fondamentale: le restrizioni hanno contribuito a rendere la qualità del sonno più scadente. Da uno studio condotto dai professori e ricercatori Cellini, Canale, Mioni e Costa (2020) è infatti emerso come il lockdown abbia portato ad avere una percezione del tempo più dilatata, con conseguente perdita dei riferimenti temporali (nello specifico: maggior senso di noia; confusione circa i giorni della settimana e la sensazione di sentirsi bloccati nel qui ed ora). Proprio questa dilatazione temporale, riassumibile con espressioni quale “tempo che non passa mai” e “mi sembrano giorni tutti uguali” ha minato la qualità e la regolarità del sonno. Il nostro auspicio è quello che queste difficoltà, ormai ampiamente documentate dalla letteratura scientifica, siano sempre più prese in considerazione da parte delle istituzioni, ricordando che dove non c’è benessere psicologico non può mai esserci salute. Motivo per cui la nostra associazione ASPIC FVG si propone di condurre dei laboratori con la finalità di insegnare come ottenere una qualità del sonno migliore.
FONTI:
Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The lancet, 395(10227), 912-920.Cellini, N., Canale, N., Mioni, G., & Costa, S. (2020). Changes in sleep pattern, sense of time and digital media use during COVID‐19 lockdown in Italy. Journal of Sleep Research, 29(4), e13074.